Si arricchisce il fronte delle adesioni alla campagna lanciata a favore del protocollo HTTPS
Non è passato inosservato l’ultimo annuncio del colosso di Mountain View. In esso si segnalava che Chrome avrebbe segnalato come “non sicure” le pagine non in HTTPS che raccolgono dati sensibili.
Ai sostenitori del protocollo si è aggiunto anche WordPress, uno dei CMS più usati della Rete. Come ha dichiarato Matt Mullenweg (co-fondatore della piattaforma) WordPress renderà disponibili alcune funzionalità solo a chi usa i protocolli SSL/TLS.
La causa di Google aveva già raccolto l’impegno di Firefox, che aveva deciso di garantire piena compatibilità soltanto ai siti in HTTPS. Per rafforzare il suo impegno, il browser Mozilla ha deciso di imitare Google Chrome.
E, prossimamente, anch'esso etichetterà con la dicitura "not secure" e un’apposita icona le pagine che non usano HTTPS.
La campagna pro HTTPS sostiene la necessità di garantire la protezione dei dati sensibili e della privacy.
Non solo quando si tratta di condividere in rete credenziali di accesso e dati di pagamento; ma anche quando entrano in causa informazioni personali, come nomi, indirizzi, numeri di telefono e preferenze in generale.
Se prima l’adesione al protocollo era caldeggiata solo per le banche online e per i siti di e-commerce.
Ora la spinta riguarda anche il resto dei siti web, compresi blog e siti di intrattenimento.
I tempi sono maturi per una massiccia adesione al protocollo HTTPS e per l’acquisizione dei certificati di sicurezza.
Questi ultimi potranno godere di una maggiore diffusione grazie alla semplificazione apportata alle operazioni e ai costi necessari per ottenerli.
E sulla scia di importanti iniziative per la distribuzione di certificati digitali, come Let's Encrypt.
L’installazione di un certificato non è ancora un'operazione da pochi clic. Ma la procedura di implementazione è stata migliorata.
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